La salvezza è nell'Umanesimo?

Keywords: #onehealth #politica #filosofia

Un raglio veloce su un tema che mi incuriosisce e solletica. Su Scienza in rete | La ricerca italiana nel mondo è apparso un articolo a firma di Aldo Di Benedetto La barbarie dello specialismo e l’approccio One Health. Il titolo è indovinato nell’accostare barbarie, specialismo e One Health, termini molto evocativi, se solo uno si soffermasse un momento. La barbarie di ciò che viene da oltreconfine, di ciò che non ci appartiene culturalmente, che non riteniamo civile? E lo specialismo è la settorializzazione (sorta di territorio da difendere dai barbari) o l’approfondimento? E One Health cosa fa pensare? Una visione ecologica globale, unitaria e unificante o rispetto per l’altro da noi?
Riporto alcuni passi

Per questo, oltre che un illustre matematico, [Whitehead]1 fu filosofo ed epistemologo. Nella sua opera «La scienza e il mondo moderno», del lontano 1926, ma con il sapore di grande attualità, Whitehead sostiene che «la formazione di professionisti nelle specializzazioni del sapere aumenta la somma delle conoscenze negli specifici campi, ma tale successo condiziona negativamente la sfera delle conoscenze».

Whitehead riteneva che la specializzazione «presenta pericoli» in quanto «produce menti unidirezionali». Il sapere efficiente è sapere specializzato, appoggiato da una ristretta conoscenza di materie utili e a esso subordinate. Tuttavia, ciò che più emerge nella riflessione del grande matematico sono le insidie derivanti dalla specializzazione che si ripercuotono e si amplificano nelle nostre società democratiche. Tale per cui «La forza ordinatrice della ragione è indebolita. Le menti difettano di equilibrio»; si acquisisce una visione riduttiva e parziale, perdendo di vista la complessità delle circostanze. Allora – precisa lo scienziato – «il compito di coordinare è lasciato a coloro che mancano della forza o delle qualità per riuscire in qualche carriera specifica».

Ecco che Whitehead, pur scrivendo 95 anni fa, ci offre una chiave di lettura sulle classi politiche attuali, non necessariamente solo nazionali, e la loro selezione deludente e ineluttabile.
Queste sono solo mie riflessioni personali su poche righe, altro e più vasto è l’articolo. Leggetelo per intero, ne vale la pena e contiene tantissimi spunti.


  1. è il maestro di Bertrand Russell ↩︎