Se questo blog può essere visto sul web bisogna rendere merito alle innumerovoli tecnologie che lo consentono. Lo so che molto oggi è dato per scontato, ma così non è. Facendo zapping mi sono imbattuto nella replica di un episodio della serie “Il tenente Colombo”, in cui l’ineffabile segugio guardava con meraviglia un apparecchio fax e una segreteria telefonica, e chiedeva e voleva capire quei portenti della tecnologia. Dopo qualche decennio i fax sono oggetti di modernariato, nel migliore dei casi, rifiuti ingombranti e inquinanti nel peggiore. Per noi oggi è normale avere un computer in tasca, che, meraviglia delle meraviglie, consente anche di telefonare, ma soprattutto è uno strumento di comunicazione allargata, di possibile programmazione, di lavoro, di produzione di contenuti.

Le grandi grandi cose ¶

Le grandi cose sono le infrastrutture di rete, internet e i suoi protocolli, la connessione in casa, la connettività in mobilità, i sistemi operativi che animano oggetti altrimenti inutilizzabili.

Su questo, che attinge, mi sia concesso, all’universale tecnologico, la rete è piena di riferimenti, regolamenti, dispute e documenti, che è ridondante qui elencare.

Le piccole grandi cose ¶

Scendendo dall’universale al particolare - qui non si scatenino battaglie filosofice - vorrei focalizzare l’attenzione su come mi sono organizzato per scrivere e pubblicare il mio blog.

1. Scrivere
   • Un semplice editor di testo, nessun pomposo wordprocessor. Un programma che può anche essere minimale e che non si deve preoccupare in prima battuta di formattazioni sofisticate, deve contenere solo testo, in un formato che si chiama Markdown, nel mio caso. Il vantaggio del solo testo è la possibilità di leggerlo su qualsiasi piattaforma e, prevedibilmente, sarà leggibile anche fra molti anni. Volendo essere abbastanza indipendente dalla piattaforma, ho deciso di usare NeoVim/Vim su terminale e 1Writer su iPad/iPhone.
2. Sincronizzazione
   • Naturalmente usando piattaforme diverse i file vanno mantenuti sincronizzati e la scelta è caduta su Nextcloud (avendo un server domestico).
3. Pubblicazione
   • Qui c’è una bella combinazione tra Git, Gitlab, che ospita e rende pubblico il blog, Hugo, che genera il sito e Academic, che fa apparire la pagina web così come la vedete.
4. Extra
   • Quando ho bisogno di pubblicare grafici e tabelle di dati viene in soccorso R e il formato Rmd, che girano in Neovim/Vim
5. Procedura
   • Trovare l’idea
   • Aprire uno dei programmi per metterla nero su bianco (o viceversa, dipende dallo sfondo scelto)
   • Elaborare dati se necessario per poi integrarli nel file principale
   • Inserire link, immagini, tabelle, figure
   • Inviare il file a Gitlab
   • Aspettare qualche minuto (pochi)
   • Andare sul web e vedere l’effetto che fa (l’anteprima si può anche controllare in locale)

Questo è il tutto ridotto all’osso. Volendo, tutto può essere gestito su iPad.

Rapportino ¶

Uno sguardo al mondo ¶

Ho introdotto come nuova fonte di dati Our World inData, che riporta qualche dato demografico in più. Se li trovaste interessanti, potremmo provare a fare qualche confronto.

I dati seguenti sono forniti da ECDC e, almeno per l’Italia, corrispondono a quelli comunicati dalla Protezione Civile il giorno prima.

La situazione italiana ¶

Più le barre puntano verso il basso, meglio è.

Uno sguardo alle Regioni ¶