EV Day

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Oggi 8 maggio in alcuni Paesi, tra cui in UK, si festeggia lo Europe Victory Day, la fine della II Guerra Mondiale in Europa e la sconfitta del nazismo. E fioccano le riflessioni sui giornali anglosassoni

Today’s world bears some uncanny similarities to the world of 1945. Post-Soviet Russia under Vladimir Putin is again on the offensive, employing asymmetrical means such as info-wars and cyberhacks instead of armoured divisions to project its influence across Europe.

Boris Johnson’s post-Brexit Britain, having rejected the concept of a common European home, stands alone in ways not seen since 1940. Brexiters’ calls for a stronger US security, economic and trade relationship, to offset the EU rupture, are the modern-day equivalent of Churchill’s desperate “darkest hour” appeals for Roosevelt’s help.

As for the US, Donald Trump’s collusion with Putin’s Russia, and disdain for America’s European allies, is reminiscent of Roosevelt’s and Eisenhower’s naivety in 1945. Not for nothing is Stalin one of Putin’s great heroes.

E si fanno anche paralleli con l’attuale pandemia e la sua gestione

As in May 1945, the real questions facing Britain are not about the past. They are about the future.

Così conclude un editoriale su The Guardian, in cui si invitano gli Inglesi a non adagiarsi sul ricordo dell’Impero e delle vittorie.

Questa considerazione vale per tutta l’Europa e USA. I tempi cambiano e gli equilibri si spostano e non è detto per il meglio.

Rapportino

La situazione in generale sta migliorando, come si vede dall’aumento dei dimessi guariti e dalla diminuizione dei nuovi positivi. Il numero dei decessi, invece, è sovrapponibile a quelli della scorsa settimana.