Rapporto ECDC

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Lo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) pubblica regolarmente dei bollettini sull’andamento delle malattie infettive e naturalmente in questo momento l’attenzione è focalizzata su Covid19. La lettura di Rapid Risk Assessment: Coronavirus disease 2019 (COVID-19) in the EU/EEA and the UK– ninth update è un po’ faticosa, sono 50 pagine tra testo, tabelle e grafici, ma descrive in maniera chiara la situazione al momento e quanto si sa su questa pandemia. Lo scopo dichiarato del documento è di fornire alla Commissione Europea e agli Stati membri un insieme di obiettivi di salute pubblica e considerazioni epidemiologiche supportate da evidenze scientifiche.

Alcuni punti sono molto tecnici e li tralascerei per il momento, ma ci sono notizie utili per tutti. Per esempio, dopo la fase acuta di covid19 possono manifestarsi delle conseguenze croniche: fibrosi polmonare, lesioni del miocardio, aritmie, cardiomiopatie e insufficienza cardiaca. Una bella eredità davvero.

Possiamo trovare anche risposte sul periodo di incubazione che va da 1 a 14 giorni con una mediana di 5-6 giorni. Ma ci sono anche casi di asintomatici, che potrebbero essere la causa maggiore di diffusione della malattia. Combinando questo elemento con la mancanza di farmaci efficaci e di vaccini, ecco la necessità di misure di contenimento. È anche troppo presto per capire se la famosa immunità di gregge esista, servono studi longitudinali (prolungati nel tempo) per poterlo capire, anche se ci sono forti dubbi che i casi riportati come reinfezione lo siano veramente.

Per quanto riguarda il rischio che corriamo in Europa e UK, al momento della pubblicazione, di ammalarci l’ECDC lo valuta così:

  • The risk of severe disease in the EU/EEA and UK is currently considered low for the general population in areas where appropriate physical distancing measures are in place and/or where community transmission has been reduced and/or maintained at low levels.
  • The risk of severe disease in the EU/EEA and UK is currently considered moderate for the general population in areas where appropriate physical distancing measures are not in place and/or where community transmission is still high and ongoing.
  • The risk of severe disease in the EU/EEA and UK is currently considered moderate for populations with defined factors associated with elevated risk for COVID-19 in areas where appropriate physical distancing measures are in place and/or where community transmission has been reduced or maintained at low levels.
  • The risk of severe disease in the EU/EEA and UK is currently considered very high for populations with defined factors associated with elevated risk for COVID-19 in areas where appropriate physical distancing measures are not in place and/or where community transmission is still high and ongoing.
  • The risk of resurgence of sustained community transmission in the EU/EEA and the UK is currently moderate if measures are phased out gradually and accompanied by appropriate monitoring systems and capacities, with the option to reintroduce measures if needed, and remains very high if measures are phased out without appropriate systems and capacities in place, with a likely rapid increase in population morbidity and mortality.

Adesso tocca a noi inserirci in una categoria di rischio e decidere come comportarci. Teniamo conto che:

  • Fino ai 30 anni non c’è differenza per la gravità della malattia tra uomini e donne, poi i maschi vanno peggio
  • Dopo i 60 anni è più probabile morire, soprattutto se si finisce in terapia intensiva
  • Diabete, obesità, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, sistema immunitario compromesso, cancro aumentano il rischio

Domani, se tutto va bene, la seconda parte.

Rapportino

Oggi 25 aprile solo grafici e tabelle di speranza.

Che belle le ultime colonnine!

Uno sguardo d’insieme all’Italia.

E al Lazio, che non riesce ancora a fare un bel salto verso numeri confortanti.

Questa è la sintesi dell’andamento della pressione sugli ospedali

Anche qui ci sono numeri confortanti, siamo sotto i 3000 come media settimanale. Le misure di contenimento, purtroppo, al momento non hanno alternative.

Finalmente siamo scesi sotto i 500 decessi come media settimanale.