Quante storie!
Le pandemie hanno accompaganto la civiltà umana fin dal passato, almeno da un certo punto dello sviluppo delle civiltà. Su questa pagina ho trovato una bella infografica.
È ineluttabile. Ogni tanto ci tocca. E dopo SARSCoV2? Ce ne sarà un’altra. L’OMS pubblica periodicamente un elenco delle malattie che dovrebbero avere la priorità nella ricerca. L’ultima riga non credo che cambierà mai.
At present, the priority diseases are:
- COVID-19
- Crimean-Congo haemorrhagic fever
- Ebola virus disease and Marburg virus disease
- Lassa fever
- Middle East respiratory syndrome coronavirus (MERS-CoV) and Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS)
- Nipah and henipaviral diseases
- Rift Valley fever
- Zika
- “Disease X”
La malattia X è sempre dietro l’angolo. Dobbiamo attrezzarci.
Un anno fa la RAI ha messo in onda questa trasmissione. Vale la pena (ri)guardarla oggi.
Anche il video seguente presenta una ministoria delle epidemie a un pubblico di età scolastica direi. C’è una certa voglia di decrescita felice verso la fine. Ma tant’è.
Una notizia simpatica. Prima della quarantena esisteva la trentina. Sempre ideata dalla Serenissima ai tempi della Morte nera, ma come si intuisce il periodo di lockdown è sempre stato a la demande. Sarà per l’antica esperienza che la Regione del Veneto si sta comportando meglio della Regione Lombardia?
Francesco Guardi
Altro aneddoto stimolante, tratto da questa pagina, si riferisce alla peste raccontata da Manzoni, ma qui si parla di Napoli
Di Micco Spadaro, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50078371
La peste arrivò prima in Spagna e poi in Sardegna dove si trovava il quartier generale delle truppe del vicerè di Napoli. Da questo luogo una delle navi infette partita dall’isola sarda , giunse al porto di Napoli . Uno dei soldati presenti sulla nave , sentitosi male durante il viaggio, una volta sbarcato, fu ricoverato nell’ospedale dell’Annunziata, dove gli venne diagnosticata la peste dal medico Giuseppe Bozzuto. Il medico quando diede l’allarme, fu però messo a tacere e successivamente imprigionato perché, a parere del vicerè aveva diffuso false notizie ( la notizia doveva restare segreta ). Il povero medico morì poi di peste in carcere, ed i suoi colleghi, onde evitare di finire anch’essi imprigionati, non solo non denunciarono la malattia, ma non provvidero nemmeno a distruggere tutto ciò che era appartenuto ai deceduti. Di conseguenza la popolazione continuò ad essere tenuta all’oscuro di tutto, e nessun provvedimento venne preso.
Vi ricorda qualcosa sulla situazione di Wuhan?
E oltre
Uno delle grandi colpe del governo fu certamente quella di permettere inizialmente un massiccio esodo ( un terzo della popolazione ) da Napoli verso le altre provincie o città contribuendo così al diffondersi dell’epidemia in ogni terra del Regno. Tra i primi provvedimenti fu quindi istituito un cordone sanitario con la proibizione per chiunque di entrare o uscire da Napoli senza i “bollettini di sanità” firmati dai Deputati della salute. In seguito ad altri provvedimenti poi emanati vennero sigillate ,le abitazioni dei morti appestati , e ai parenti fatto obbligo di restar chiusi nelle case, mantenuti a spese del governo. I mobili e gli abiti dei defunti vennero bruciati, venne fatto divieto di seppellire i cadaveri nelle chiese, e venne vietato abbracciare infetti o morti, mentre coloro che erano ammalati vennero condotti, anche contro la loro volontà, nei lazzaretti o negli ospedali.
Ancora più avanti
Poi accade un miracolo. In piena estate, il 14 agosto, quando sembrava non esserci più speranza, una pioggia immensa si abbatté su Napoli. Il nubifragio fuori stagione si rivelò decisivo per le sorti della città. L’acqua spazzò via gli umori pestilenziali e purificò l’atmosfera. Sotto l’impeto del temporale e del tremendo acquazzone la fogna di via Toledo, e la zona dei Vergini nel quartiere Sanità,riempita dei corpi degli appestati, straripò e diventò un torrente di cadaveri, corrose le fondamenta dei palazzi e provocò il crollo di centinaia di abitazioni. Ma la peste iniziò a rallentare la sua corsa, i decessi diminuirono di intensità, i lazzaretti e gli ospedali a poco a poco si svuotarono fino a che, nel dicembre di quello stesso anno, Napoli viene finalmente dichiarata libera di ogni sospetto.
Avremo ancora periodi di isolamento sociale e quarantena. Mettiamoli a frutto
Rapportino ¶
La pagina di [Degani]( https://achab94.shinyapps.io/covid-con i suoi grafici interattivi.
Per una visione d’insieme del Mondo
In estrema sintesi le cose per noi vanno meglio, ma non siamo fuori.
Per il Lazio buone notizie dalle TI e per i dimessi.