Noi e gli altri

Keywords: #numeri #statistica #covid19

La foto di apertura è da attribuire a: AAREF WATAD / AFP / NTB Scanpix

Media e percezione

da Global Conflict and Disorder Patterns Prof. Clionadh Raleigh- ACLED

Vi starete chiedendo “Ma cosa è questa mappa? Sono i posti dove non è diffuso il coronavirus?” No, sono aree di guerra o conflitti.

E vogliamo vedere i morti?

By Graymatter501 - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=85536803

Soffermatevi su questo altro numero Approximately 1.35 million people die each year as a result of road traffic crashes.

Letti i dati sopracitati e quelli relativi alla pandemia in corso mi ha fatto pensare ai famosi bias cognitivi, alle distorsioni di percezione cui ci, consolatoriamente, ci affidiamo. O è forse solo miopia e egoismo?

Ma ci sono anche buone notizie legate alla pandemia, almeno così voglio pensare, non ho dati scientifici. Guardate questo screenshot tratto dal sito ACLED

Magari è solo una coincidenza casuale.

Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere e non un destino da abbracciare o apprezzare. Gino Strada

Rapportino

Quadro generale Italia qui

È lento il processo di miglioramento della situazione, ma va.

Nel Lazio siamo messi così

Per quello che riguarda il resto del mondo, fa impressione il tasso di crescita in USA, ma con morti ancora contenuti.

Addendum di Tommaso

PERCHE’ I NUMERI NON SPIEGANO TUTTO

Scriveva Platone in La Repubblica che “l’aritmetica, cioè lo studio dei numeri, se la si pratica per acquistare conoscenza, non per fare i mercanti, costringe l’anima a ragionare sui numeri in se stessi, non come oggetti relativi a corpi visibili e palpabili”.

Col tempo, siamo diventati tutti più mercanti e meno filosofi.

Quanto sei alto è la misura della tua bellezza (almeno così dice il proverbio); quanto guadagni è il segno del tuo successo; quanto vai lontano testimonia il tuo coraggio. Potremmo continuare a lungo.

La pandemia in corso, però, ci ha fatto tornare a ragionare sui numeri in se stessi: quanti nuovi contagiati, quanti morti, quanti ricoverati in terapia intensiva, quanti giorni già in quarantena, quanti giorni ancora in quarantena? Cifre fredde, ma che generano paure roventi, dubbi ed incertezze liquide come il magma che scorre lento ed inesorabile prima di solidificarsi.

Quando l’emergenza si arresterà ci ritroveremo in un paesaggio marziano, come dopo la fine di un’eruzione vulcanica: il vuoto sociale intorno, l’economia quotidiana come una tabula rasa, la consapevolezza che tutto potrebbe iniziare di nuovo. Più tragico e inaspettato di prima.

Tutte emozioni che toccano l’anima, impalpabili ma reali. Ecco perché i numeri non spiegano tutto: perché restituiscono la fotografia della realtà, ma non raccontano cosa c’è stato e cosa ci sarà dentro ciascuno di noi.