Il bar dello sport

Keywords: #statistica #covid19

Sono giorni dove le previsioni sull’andamento della pandemia si sprecano e siamo inondati di grafici e tabelle, io stesso non sono esente dal peccato. In questo post vorrei segnalare un articolo che invita alla cautela nel manipolare i numeri e altri che invece fanno largo uso di grafici e simulazioni matematiche.

Siate cauti

Cominciamo da questo. È stato scritto da un professore di statistica australiano (bio e altre notizie l link precedente). Il succo del contenuto è riassumibile in “Prevedere il futuro dell’epidemia è più difficile di quanto la gente creda”. Perché? Perché i modelli usati sono a volte troppo poco semplicistici e i dati disponibili sono fuorvianti. Detto da uno che mastica e insegna statistica è tutto dire. Applicando questa premessa all’attuale situazione dice

If we apply these ideas to the COVID-19 pandemic, it is easy to see why forecasting its effect is difficult. While we have a good understanding of how it works in terms of person-to-person infections, we have limited and misleading data. The current numbers of confirmed cases are known to be vastly underestimated due to the limited testing available. There are almost certainly many more cases of COVID-19 that have not been diagnosed than those that have. Also, the level of under-estimation varies enormously between countries. In a country like South Korea with a lot of testing, the numbers of confirmed cases are going to be closer to the numbers of actual cases than in the US where there has been much less testing. So we simply cannot easily model the spread of the pandemic using the data that is available.

The second problem is that the forecasts of COVID-19 can affect the thing we are trying to forecast because governments are reacting, some better than others. A simple model using the available data will be misleading unless it can incorporate the various steps being taken to slow transmission.

E conclude

In summary, fitting simple models to the available data is pointless, misleading and dangerous.

Insomma la faciloneria non paga e diventa dannosa.

Al luna-park di grafici e simulazioni

Un secondo autore che voglio citare è Tomas Pueyo diventato nelle ultime settimane famoso per i suoi pezzi molto articolati e zeppi di grafici e previsioni. Hanno anche un alto contenuto politico, soprattutto nel senso di critica verso i Governi troppo lenti nel prendere decisioni drastiche. I tre articoli che vi invito a leggere sono, in ordine cronologico:

  1. Coronavirus: Why You Must Act Now
  2. Coronavirus: The Hammer and the Dance
  3. Coronavirus: Out of Many, One

I tempi di lettura sono lunghi e non conviene leggerli prima di addormentarsi, si rischia di russare prima della fine. Poi, se volete usarli come sonnifero fate voi. Sono buono e sintetizzo all’osso. Il primo invita a essere rapidi e drastici nelle decisioni. Il secondo sollecita misure forti (il martello del titolo) per ridurre i tempi e le morti, il tutto con costi sostenibili (l’autore è spagnolo, vissuto in Francia e Italia, attualmente nella Silicon Valley dove Business is Business). Il terzo è interessante perché, tra l’altro, parla di iniziative federali e statali completamente slegate tra loro, quando non in conflitto. Vi ricorda niente? Inoltre ha una ampia parte dedicata ai costi in termini di vite umane e PIL, come in una guerra. Infine il titolo allude al motto dello stemma statunitense E pluribus unum come richiamo all’unità di intenti e di sforzi.

The USA seal

Se volete cimentarvi con le simulazioni ecco due link uno serio e uno ludico. Quest’ultimo è un gioco, ma basato su modelli statistici veri.

La situazione odierna in Italia e nel Lazio

Stasera vorrei fermarmi a solo … grafici. Il primo confronta i primi 50 paesi per numero di contagi. Sono interessanti la prima e l’ultima riga. Nel tempo dovremmo vedere un movimento nelle posizioni occupate, ma temo che l’Italia resterà sempre ai primi posti come numero di contagiati.

Ecco uno sguardo sull’Italia

Gli indici di nuovi contagi, dei ricoverati e di occupazione delle terapie intensive sembrano andare meglio.

In questo grafico vediamo gli stessi parametri per il Lazio

Anche qui niente male, soprattutto per l’andamento dei nuovi positivi. Infine un confronto fra alcune regioni

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