Uno felice

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Una mano lava l’altra

Anche gli USA ci danno una mano e il nostro PDC è tanto felice, così almeno dice Drumpf1. A dirla tutta, sembra il solito teatrino. Consideriamo, peraltro, che POTUS è solito dire sempre quello che pensa, ma il suo pensiero è assai labile e volubile. Come quando prima del caffè dichiara che invierà aiuti ad Eboli (ammesso che sappia dove si trovi) e poi, giusto il tempo di addentare un pasticcino, e pone i dazi sul made in Italy.

Sarà vero?

Questo articolo, apparso sulla Harvard Business Review e scritto da autori italiani, è molto interessante per diversi aspetti. Le critiche che riporta sulla gestione dell’epidemia in Italia sono sicuramente materia di discussione, ma pone anche l’accento sui bias cognitivi

Recognize your cognitive biases. In its early stages, the Covid-19 crisis in Italy looked nothing like a crisis. The initial state-of-emergency declarations were met by skepticism by both the public and many in policy circles — even though several scientists had been warning of the potential for a catastrophe for weeks. Indeed, in late February some notable Italian politicians engaged in public handshaking in Milan to make the point that the economy should not panic and stop because of the virus. (A week later, one of these politicians was diagnosed with Covid-19.) Similar reactions were repeated across many other countries besides Italy and exemplify what behavioral scientists call confirmation bias — a tendency to seize upon information that confirms our preferred position or initial hypothesis.

Questo concetto vale per la situazione attuale, per il comportamento dei politici, ma anche per la nostra vita di tutti i giorni.

Quis custodies custodiet?

Voglio spendere qualche parola sui Dispositivi Individuali di Protezione (DPI), ovvero mascherine chirurgiche, maschere con filtri (FFP2 e FFP3), guanti, visori (una specie di maschera come quella dei saldatori). Orbene, ECDC, ISS, Società scientifiche, sindacati tutti predicano bene, ma la realtà è che tutto questo materiale non è disponibile o quantomeno molto molto scarso. La testimonianza è l’alto numero di contagiati e morti tra il personale dedicato all’assistenza. Insomma un disastro totale. Nel documento dell’ISS si può leggere

Pertanto, in situazione di ridotta disponibilità di risorse, i DPI disponibili dovrebbero essere utilizzati secondo un criterio di priorità per gli operatori a più elevato rischio professionale che svolgano procedure in grado di generare aerosol e che operino in un contesto di elevata intensità assistenziale e prolungata esposizione al rischio.

Frase non proprio felice e lascia abbandonati a sè stessi per esempio i Medici di Medicina Generale che vengono in contatto con pazienti in fase preclinica conclamata e in trattamento domiciliare. Poi facciamo suonare i balconi.

L’opinione pubblica, a sentire i media, è tutta dalla parte dei medici e infermieri, ma non è proprio così. Leggete questo articolo o [questa pagina](http://https://www.diritto.it/responsabilita-della-struttura-sanitaria-pubblica-nella-diffusione-del-covid- Fra qualche mese le Aziende Sanitarie saranno sommerse di richieste di risarcimento e le procure da esposti contro i medici. E poi arriverà la Corte dei Contia a richiedere soldi per danno erariale. Ho la percezione che le persone che si stanno dedicando all’assistenza non siano tutelate ora nel proprio bene salute e non lo saranno presto dal punto di vista penale, civile e patrimoniale, con tutto quello che ne consegue.

Numeri nel mondo

Veniamo a un breve commento sui numeri del giorno. Innanzitutto nel mondo sono stati superati gli 800000 casi, con USA, Italia e Spagna sul non invidiabile podio.

La Protezione civile ha cambiato di nuovo il modo di dare i dati. Ci vuole pazienza con questi.

Cominciamo da qualche dato internazionale qui e qui . Da segnalare il numero dei positivi in USA e soprattutto la velocità con cui si diffonde la malattia.

La cima italiana

In Italia si conferma l’andamento degli ultimi tre giorni: sembriamo avviati verso una costante deflessione dei casi, anche se con un numero totale di decessi sempre molto alto rispetto altri Paesi (vedi Germania). La spiegazione per quest’ultimo fenomeno è stata tentata in questo articolo. Il dibattito è aperto.

Il punto di vista

Un dato, secondo me confortante, è la diminuizione dei posti letto in terapia intensiva occupati, Lazio in leggera controtendenza, ma positivi in flessione (ci credo, non fanno i tamponi!). O ci sono meno malati gravi al momento o si curano prima e meglio. La speranza è che la seconda ipotesi sia quella giusta.

Questo grafico rappresenta non i decessi in numero assoluto, ma le oscillazioni rispetto al giorno precedente. Un po’ come i grafici della borsa, ma non tocchiamo questo tasto. Da qualche giorno, anche se con piccole differenze, i decessi tendono a diminuire. Anche i dimessi guariti stanno pian piano aumentando, soprattutto in Lombardia .

Ricordo sempre che i dati disponibili e i numeri reali potrebbero essere fortemente divergenti.


  1. non è un refuso, il nonno si chiamava così. ↩︎